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Sicilia
Oltre lo stretto di Messina, la Sicilia si sta mettendo in luce non solo per la grande produzione, che nel 2009 ha dato circa 6.175.000 hl di vino, per ¾ bianchi, ma soprattutto per alcuni vini di assoluta eccellenza, legati sia a vitigni autoctoni come il nero d’avola e l’inzolia, sia ad alcuni internazionali come cabernet sauvignon, merlot, syrah, e chardonnay.
La viticoltura si sviluppa soprattutto nella zona occidentale e in provincia di Trapani, terra del Marsala DOC; qui si trova più del 50% della superficie vitata.
Strano caso, quello del Marsala. Molto apprezzato un tempo, caduto in disgrazia negli anni ’60 per una pesante caduta di immagine, per merito di un più recente disciplinare preciso e rigido ultimamente sta dando buoni risultati.
I vitigni a bacca bianca più caratteristici sono i catarratti, l’inzolia o ansonica, il grecanico dorato, il damaschino ed il grillo, che sono la base per la produzione della maggior parte dei vini bianchi. Tra quelli a bacca rossa si possono citare il calabrese o nero d’Avola, il nerello mascalese, il perricone o pignatello e il frappato, che danno risultati molto incoraggianti in diverse zone. Anche se si fa apprezzare per alcuni grandi vini secchi, la Sicilia è ancora molto amata per i colori dorati dei suoi dolcissimi vini da dessert, per le loro sfumature aromatiche e le vellutata morbidezza del gusto, inconfondibili nella Malvasia delle Lipari e nel Moscato Passito di Pantelleria, ottenuto da zibibbo o moscato d’Alessandria.