Primo anno produzione: 1990
Proprietà: Salvatore Geraci
Enologo: Donato Lanati
Agronomo: Giampiero Geraci
Conduzione: Convenzionale
Bottiglie prodotte: 25.000
Ettari: 7,00
Indirizzo: dall'autostrada Messina-Catania, uscita di Tremestieri, proseguire per S. Stefano Briga.
 
 
Un pezzo di storia arcaica della Sicilia, risalente al mito di Scilla e Cariddi, è racchiusa tutta in questa azienda e nel suo emblematico vino: il Faro. Nell’antica villa del ‘700 siciliano, l’Azienda Agricola Palari, ha ripreso dal 1990 la produzione di questo antico e nobile vino, il cui cuore affonda le sue radici nella contrada Palari di S. Stefano Briga di Messina, dove le vigne ad alberello dominano colline dalle pendenze vertiginose affacciate naturalmente sul mare e accarezzate dai venti dello stretto di Messina. Stile, eleganza, simpatia travolgente e tanta competenza sono le doti sfoggiate con classe e nobiltà dal patron di Palari, Salvatore Geraci. Un concentrato talmente esplosivo da ritrovarsi come energia stessa nei suoi vini, il Rosso del Soprano e il Faro. Nettari composti da uve di Nerello Mascalese, Cappuccio e Nocera, sempre stati al centro della nostra attenzione per grande mordente sapido, capace d’incarnare perfettamente lo spirito di quella Sicilia divisa tra mari, monti e colline, battuta dai venti e cullata da un ventre caldo che scorre nelle viscere del terreno. La reincarnazione fatta vino dei quattro elementi del pianeta: terra, fuoco, acqua e aria. Dovremo attendere il prossimo anno per l’assaggio del Rosso del Soprano 2017, che ancora riposa nella sua dimora. Il Faro invece è un vino capace di materializzare la sua essenza, assimilabile a qualcosa di concreto e non di astratto, non solo profumi e sapori, ma contatto con il corpo, carezzevole soffio che scalda l’anima ed il cuore, come fosse un abbraccio d’amore. Ecco allora che basta immaginarsi a sorseggiare questo vino, per stimolare un parallelismo con il più grande abbraccio d’amore che sia mai stato realizzato in un’opera d’arte, unica e di fama mondiale, come quella di “Amore e Psiche” del Canova. Una delle leggende d’amore più belle di sempre. A scriverla fu, nel II Secolo d.C, lo scrittore latino Apuleio nelle sue “Metamorfosi”. Metafora dell’eterna battaglia tra razionalità e istinto, tra cuore e cervello, la leggenda racconta la storia del Dio Amore (Cupido) e della bellissima Psiche. Per noi il Faro è il simbolo di un genio ed una sregolatezza che si traduce in un amore divino.